FEBBRAIO – RANUNCOLI
ORIGINE - I ranuncoli sono fiori semplici ma eleganti provenienti dall'Asia. La conoscenza di queste piante è molto antica. Il genere ranuncolo conta circa quattrocento specie erbacee, perenni ed annuali; i ranuncoli sono diffusi in natura in Europa, Asia ed Africa. Il ranunculus asiaticus con tutta probabilità giunse in Europa all’epoca delle Crociate (quindi dal XII al XIII secolo). In particolare si sa che fu Luigi IX, in ritorno dalla Terra Santa, ad introdurli in Francia: all’epoca però non furono apprezzati in maniera particolare, forse per scarsa conoscenza del metodo colturale.
Si dovette aspettare fino alla metà del 1600 perché qualcuno cominciasse ad apprezzarli e a diffonderli. In particolare l’imperatore ottomano Maometto IV fu un grande appassionato di floricoltura. Diede vita ad una vasta raccolta delle varietà più belle (che fece ricercare in tutta l’Anatolia, in Persia, sull’isola di Rodi e di Creta) che, clandestinamente, giunsero anche in Europa, nel Sud della Francia.
Nei prati e nei boschi italiani i ranuncoli sono presenti in numerose specie spontanee, con fiori semplici o semidoppi, in genere di colore giallo o bianco. Nei giardini se ne coltivano ibridi di una specie di origine asiatica, come dice il nome, il ranunculus asiaticus. Questa specie è perenne, rizomatosa, e produce all'inizio della primavera grandi foglie frastagliate e numerosi fiori molto doppi, tondeggianti, con centro scuro o dorato. Per un maggiore effetto di colore in genere i ranuncoli vengono piantati in giardino molto vicini, in modo che diano l'impressione di produrre fiori quasi a mazzi, anche se in realtà i fusti floreali, carnosi ed eretti, in genere portano un solo fiore. La parola ranunculus proviene dal greco e significa letteralmente “ranocchio”: fa riferimento agli ambienti naturali in cui prosperano queste piante, quindi aree paludose, acquitrinose o comunque dove sia l’umidità atmosferica sia quella a livello del suolo risultino molto alte. Qui però parleremo diffusamente soltanto degli asiaticus, largamente utilizzati nei giardini e oggetto di grande interesse da parte dell’industria florovivaistica. In Italia, infatti, (specie sulla Riviera dei Fiori) è una delle piante più studiate. Gli ibridatori sono andati alla ricerca di capolini sempre più doppi e grandi e di colori stravaganti oppure molto puri, tutto per accontentare i desideri di un pubblico sempre più esigente.
COLTIVAZIONE - I rizomi dei ranuncoli sono di dimensioni medie o piccole, si pongono a dimora in un terreno ricco e profondo, ben soffice e drenato, che permetta alle sottili radici di svilupparsi senza trovare intoppi; infatti questi fiori temono i terreno compatti ed argillosi, dove in genere tendono a fiorire in modo scarso e discontinuo. I rizomi si pongono a dimora in autunno nelle zone a clima mite, ed a fine inverno nelle zone con inverni rigidi; i rizomi di ranuncolo temono il gelo, e la permanenza nel terreno gelato ne causa molto spesso il marciume.
Si tratta di piante erbacee con prevalente sviluppo primaverile ed estivo, quindi durante i mesi autunnali ed invernali in genere non necessitano di cure; non appena notiamo i germogli di ranuncolo è consigliabile annaffiare le piante, e controllare periodicamente che il terreno non asciughi completamente, o che resti asciutto per prolungati periodi di tempo.
Dopo la fioritura le piante formano ampi cespi di foglie, che vanno annaffiati saltuariamente, ma in genere solo in caso di scarsità di piogge. Quando le foglie cominciano a disseccare è possibile tagliarle alla base ed eventualmente dissotterrare i rizomi, per dividerli o per riporli per l'inverno.
Quando si pongono a dimora si arricchisce il terreno con concime organico, o con concime granulare a lenta cessione; se viviamo in una zona dove i ranuncoli svernano in piena terra possiamo fornire del concime granulare a fine inverno; questa concimazione sarà sufficiente per tutto il periodo vegetativo delle piante.
In autunno possiamo dividere i rizomi, cercando di mantenere delle radici ben sviluppate per ogni porzione praticata; dopo la divisione possiamo porre nuovamente a dimora i rizomi, oppure possiamo porli in un sacchetto di tessuto, con della segatura, e tenerli in luogo buio e fresco fino alla fine dell'inverno.